Il capitello di S.Rocco si trova a Giavenale di Schio in località Palazzo Ferro all’estremo est della mura di recinzione che contorna la proprietà.

Esso è molto antico e forse è stato costruito prima del 1573 data in cui fu costruita la Villa Dal Ferro.

Esisteva in quel terreno una torre alla quale la Villa fu addossata.

Le finestrelle di questa torre sono feritoie molto strette che si allargano all’interno in modo da avere una ampia visuale con il minimo rischio. Erano tipiche delle torri di guardia. In Valdastico si possono ancora vedere alcune di queste torri più o meno in rovina.

Nell’ipotesi che la mura di recinzione sia stata costruita quando la villa, il capitello è della fine del 500 perchè non sembra aggiunto alla mura di recinzione bensì costruito quando la mura stessa dato che non vi sono tracce di differenti materiali né discontinuità di lavorazione.

Se la mura circondava il terreno intorno alla torre, ipotesi che non si può escludere, il Capitello è di epoca anteriore al 500.

Nel 350 circa quando Rocco venne in Italia dalla Francia, la peste infuriava. Rocco imponeva le mani e guariva i malati. Visse circa trent’anni. La sua popolarità, a cui è legata la costruzione di Capitelli e luoghi di culto, fu dovuta non tanto alla sua santificazione della quale non è nota la data, quanto alla sua fama come guaritore della peste.

Non è quindi da escludere l’ipotesi che il capitello in oggetto possa essere della seconda metà del 400 o della prima del 500.

Prima del 1981 era murata nella parete di fondo del capitello una lastra di ferro completamente arrugginita nella quale non si poteva trovare alcuna traccia della pittura che certamente la copriva.

Desiderando il proprietario restaurarlo, prese contatto con il pittore Livio Comparin che fece un cartone di guida all’affresco.

Nell’attesa fu esposto il cartone protetto da vetri. A causa di successivi rinvii il cartone rimase oltre trent’anni.

Nel 2013 la lastra di ferro fu tolta ed attentamente esaminata. Si trovò soltanto uno spesso strato di ruggine e nessuna traccia di immagini.

Il capitello fu restaurato avendo cura di impedire infiltrazioni d’acqua ed il fondo dove si trovava la lastra di ferro fu preparato per essere affrescato da Margherita Brunello che vi rafffigurò un giovane S.Rocco. Giustamente perchè Rocco morì a trent’anni.

Poichè il vetro che aveva protetto per tanti anni il cartone era stato infranto dalla sassata di un vandalo, l’affresco fu protetto da un vetro blindato.

Da allora il Capitello è ornato da fiori freschi e da piante verdi affidate alle cure di Marco Saccardo.

Sul fianco destro è murata una targa in ottone con la seguente scritta

San Rocco

aveva mani sottili ed eleganti, capelli biondi e arricciati, occhi dolci e pensosi

venne in Italia dalla Francia nella seconda metà del XIV secolo e visse trent’anni

benediceva gli appestati con il segno della croce e li guariva toccandoli con la mano

venne contagiato e, per non mettere a rischio altre persone, si trascinò fino ad una grotta.

narrano che un cane gli portasse ogni giorno un pezzo di pane sottratto alla mensa del suo

padrone

ristabilito, Rocco riprese il suo cammino

debellato definitivamente il morbo nelle città e nei villaggi, il Santo si ritirò nella selva, per

occuparsi ora degli animali colpiti dalla peste

in occasione del restauro del capitello iniziato il 5 dicembre1981 con un cartone di Livio Comparin e completato nel 2013

con un affresco di Margherita Brunello. 5 dicembre 2013

Leave a Reply